video, 2020
4K video, 16:9, stereo, 5’40” min

still from video

Un’aquila e il suo falconiere. Nel bosco, fitto, passa poca luce, l’aria è fredda. Ci osserviamo da giorni, rispettando la reciproca distanza; tra un ramo e l’altro, tra un masso e la sorgiva. Attendiamo semplicemente, curiosi l’uno dell’esistenza dell’altro. Gli alberi sussurrano alle nostre spalle. Sebbene non me l’aspettassi, non è stato dunque per mia disattenzione, quanto più per questa inconfessabile tensione che ci unisce. Non ho nemmeno cercato di evitare che mi legasse a sé, con quel laccio che mi impedisce di volare. E tuttavia, solo ora, mentre procediamo lungo la traccia della ferrovia e il suo passo si mantiene calmo, avverto un irrefrenabile desiderio di fuga. Sento il battito del suo corpo, stabile, e il mio affanno. Già le voci del bosco sono lontane e con esse il filo dei miei pensieri. Come hanno potuto i miei occhi diventare ciechi?

An eagle and its falconer. In the dense forest, little light passes, the air is cold. We have been observing each other for days, respecting each other's distance; between one branch and another, between a boulder and the spring. We simply wait, curious about each other's existence. The trees whisper behind us. Although I did not expect it, it was not because of my carelessness, but more because of this unconcealed tension that unites us. I didn't even try to prevent it from binding me to it, with that lace that prevents me from flying. And yet, only now, as we proceed along the railway track and his pace remains calm, do I feel an irrepressible desire to escape. I feel the steady beat of his body and my own breathlessness. Already the voices of the forest are far away and with them the thread of my thoughts. How could my eyes have gone blind?

with the eagle Ramzan and the falconer Vasya Godorak
produced by L’Altauro
in collaboration with Filmmaker Festival, Milan